The Barracuda

C'era una volta un barracuda. Aveva denti aguzzi e lame affilate su tutto il corpo. Il poveretto aveva però un animo nobile e signorile e dunque si era fatto arrotondare tutti i denti dal dentista e spuntare le lame che erano diventati simpatici riccioli innocui, solo di lamé. Per non fare spaventare gli altri pesci, il barracuda infatti si infiocchettava tutti i riccioli di lamé e si presentava bello come un damerino agli incontri con gli altri pesci. Il nostro arrivava quando le acque del mare si facevano più calde e per lui era un piacere lasciare i barracuda feroci dei soliti mari per raggiungere quello specchio di mare che diventava solo d'estate caldissimo come piaceva a lui. Un giorno, gli altri pesci, che ormai lo consideravano uno di loro, per niente pericoloso, quanto piuttosto raffinato e sempre alla moda, gli chiesero: "Senti, dicci perché ti sei fatto fare i denti che sembrano una collana di perle invece che una sega metallica e ti sei fatto spuntare le pinne taglienti che ora sembrano quasi piume d'angelo? Non era meglio continuare ad essere cattivo?" "No- fece il barracuda - era più difficile. Se con me venivano gli altri barracuda e io non ero solo sarebbe stato più bello e più facile. Ma così: stavo sempre solo; voi avevate paura di me e io ero triste, abbandonato come ero a me stesso. I cattivi sono felici se stanno insieme agli altri cattivi. il barracuda
Se uno è solo non può essere sempre cattivo.
Prima o poi cede e dimostra che anche lui è un pesce con un cuore
e buoni sentimenti.
Capito?"
E mentre finiva di dire, il coro dei pesci che gli stava di fronte si
asciugò una lacrima di tenerezza per quello che ormai era per tutti
il damerino di quelle acque.