The shell

C'era una volta un paesetto in riva al mare. Era appoggiato in un'insenatura e sembrava raccolto in una mano tanto era piccolo. Il paese diventava azzurro la mattina quando spuntava il sole e rosa quando arrivava il tramonto e la luna saliva in cielo. In quel paesetto abitava un gruppetto di donne. Erano tutte molto amiche tra di loro e quando finivano le faccende domestiche, d'inverno al camino e il pomeriggio d'estate sull'uscio delle loro case vicine, si sistemavano e, mentre ricamavano o sferruzzavano, pettegolavano. Sparlavano di tutti e di tutto. Nulla andava bene; c'era sempre qualcuna che aveva da ridire su qualcuno o lanciare qui e lì una cattiveria. Passò un giorno vicino al gruppetto una fata. Era trasparente e le donne non la videro ma la fata sentì quello che le donne dicevano e si indispettì a tal punto che decise di chiudere da qualche parte le parole dette. Guardò in basso e pensò di chiuderle dentro le conchiglie. Sarebbero state dei buoni nascondigli; le parole messe lì dentro non sarebbero più uscite. Successe però una cosa incredibile: le conchiglie si misero a ripetere le cattiverie delle donne. La fata ci pensò un pochino e poi decise: avrebbe tolto la parola alle conchiglie e le avrebbe rese mute. O quasi. E le parole? "Dove le metto le parole?" le conchiglie

La fata si prese un po' di tempo e poi stabilì: "Le parole devono essere per forza affidate a qualcuno. Non possono non avere un padrone. Le conchiglie sono state sciocche e solo a qualcuna affiderò qualche segreto che potrà ripetere all'orecchio dell'umano che sceglierà. Le parole le restituisco alle umane perché se è vero che a volte sono cattive, altre volte riescono a trovare parole di bontà e dolcezza." Così fece e le parole tornarono alle donne e i segreti rimasero alle conchiglie, perché le donne non riuscivano proprio a contenerli. Alcune volte, infatti, se metti una conchiglia all'orecchio, potrai ascoltare storie bellissime che fanno parte di segreti meravigliosi. Attenzione a non dirlo alle donne.