IL CESTO DEL CONTE

L'olio del re

In un paese di Calabria, vicino a S.Severina e Petilia Policastro, in cima ad una collina, da cui si vedeva il mare, un re governava con la sua regina in pace e armonia.
Il paese era immerso in un gran silenzio che veniva solo spezzato dal suono delle campane.
Chi passava si faceva il segno della croce e sbirciava l’ora guardando la meridiana posta su una fiancata del castello.
Erano anni che non c’erano guerre; ne’ la carestia ne’ le malattie colpivano quel borgo incantato.
Il re decise di festeggiare quel momento straordinario e, guardando tutto l’oro che possedeva, pensava se una piccola parte poteva essere divisa tra la sua gente.
Sarebbero stati contenti?
Un lampo attraversò la sua mente: avrebbe regalato oro liquido, oro fuso: gli ulivi erano pieni di frutti e la sua gente solitamente ne portava alla macina solo una manciata; non poteva permettersi altro e così ordinò ai giardinieri di raccogliere quanto più frutti potessero.
Quando ceste e ceste furono stracolme, prese per la cavezza il primo asinello e si avviò al frantoio.
Le macine, messe in movimento, facevano venire via via da sotto il loro peso quell’oro fuso che finì con il riempire centinaia di recipienti.
Messi in controluce, brillavano di riflessi verdi.
Le bottiglie finirono con il riempire tutte le cucine del reame e da allora l’olio di olive viene chiamato l’oro del re.