The Sea Urchins

C'era una volta un cavalluccio marino. Ce ne erano tanti in quello specchio d'acqua. Sembrava quasi una scuderia marina. Gli altri pesci salutavano rispettosi i cavallucci togliendosi il cappello e inchinandosi leggermente. "Perché tanto rispetto per i cavallucci?" così fece un pescetto giovane giovane. Ebbe subito la risposta. Seduta sullo scoglio, accanto a lui, la sua mamma, cominciò a dire così: "C'era una volta un umano, che era un principe bellissimo e si era innamorato di un'umana, prigioniera su un'isola di un pugno di suoi nemici. Aveva i capelli lunghi biondi, gli occhi blu e il sorriso uguale a quello del sole. Il principe era in difficoltà: voleva dichiarare il suo amore all'umana regalandole un abito principesco e sognava di darle la libertà e la felicità; serviva un cavallo veloce che sarebbe stato in grado di nuotare per trasportare lontano dall'isola l'umana e il principe. Questi trovò il vestito, bellissimo, celeste e d'oro. Non riuscì a trovare il cavallo che facesse al caso suo. E così fu che l'umano venne da noi e trovò proprio un cavalluccio marino, adatto ai suoi sogni. Il cavalluccio trasportò il principe e la sua bella lontano e lì vissero felici e contenti. Senza il cavalluccio l'umana sarebbe rimasta prigioniera e il principe senza amore. il cavalluccio marino
Da allora i cavallucci marini sono il segno del sogno che può diventare realtà. Per questo noi tutti li salutiamo con rispetto e trepidazione e speriamo che in groppa a ciascuno di loro ci sia la nostra felicità. Adesso andiamo." La mamma si alzò e il pescetto la seguì meditando sulla felicità.